lunedì 6 aprile 2009

Terromoto in Abruzzo

dalla cronoca:
Nella notte forte scossa di terremoto di magnitudo 6,3 Richter (8-9 Mercalli), con epicentro al confine tra Lazio e Abruzzo. Crolli e seri danni all'Aquila e provincia. Le vittime accertate sono oltre novantadue, molti i dispersi, cinquantamila, secondo le prime stime, gli sfollati. Frenetico il lavoro dei soccorritori che scavano anche con le mani. Il sindaco dell'Aquila ha invitato tutti i concittadini a lasciare il centro storico perchè "anche le case non crollate potrebbero essere gravemente lesionate"(nella foto, il palazzo della Prefettura, completamente distrutto) . Drammatica la situazione nell'Ospedale dove funziona solo una sala operatoria. Punti di raccolta per gli sfollati sono stati allestiti presso la caserma Rossi, lo stadio Fattori, lo stadio di Acquasanta, il centro sportivo Centi Colella e Piazza d'Armi. All'Aquila il premier Silvio Berlusconi, il ministro dell'Interno Roberto Maroni e il Capo della Protezione civile Guido Bertolaso

dal cuore e dalla solidarietà della gente:
si apprende che in tantissimi si sono recati nei centri trasfusionali per donare il sangue. alle ore 15:15 il sindaco dell'Aquila ha detto di non donare più sangue perchè tanto ne era stato donato fino a quel momento che i centro non potevavo riceverne ancora.




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10 commenti:

Enzo Carrubba ha detto...

credo che la protezione civile stia facendo un buon lavoro per alleviare le sofferenze fisiche di quanto questa mattina si sono ritrovati coinvolti dalla tragedia del terremoto in Aquila e provincia. qualcuno ha un'idea da suggerire per dare anche noi cittadini di joppolo un contributo?

Anonimo ha detto...

Al momento in cui parte la raccolta di solidarietà forse è il caso che il Comune e singolarmente si dia una mano alle popolazioni. Fate la proposta come gruppo di minoranza. Spero che anche la popolazione joppolese possa dare il suo contributo. Saluto chi in questo momento è collegato dall'Ucraina.

Eugenio Specchi ha detto...

E' stata definita la peggiore tragedia del millennio. Profondamente colpito da questa enorme tragedia, esprimo un sentito cordoglio per le vittime e la massima solidarietà alle famiglie colpite da questa catastrofe sismica.
Sono d'accordo sul sostegno in termini di aiuti, che si potrà organizzare in modo concordato con i responsabili della protezione civile del luogo del disastro.

Anonimo ha detto...

e se questo terremoto accadeva a joppolo come eravamo preparati?

Anonimo ha detto...

Con i "se" non si ragiona! Ci si sarebbe messi, gli eventuali superstiti, subito all'opera con spirito costruttivo, come è giusto fare in tali situazioni. In questo momento sono quelle popolazioni ad avere bisogno di aiuto; è il caso di fare la nostra parte, come altri, credo, avrebbero fatto con noi. Questa è la solidarietà che serve più della commiserazione.

Anonimo turista ha detto...

In questo momento anche un collegamento dal Canada... Purtroppo in questa pagina non vede solo la festa paesana cristiana, ma anche le tragedie che si consumano nella nostra Madre Patria. Comunque un caloroso saluto al nostro connazionale in Canada.

don Giuseppe Agrò ha detto...

La Parrocchia, come ogni giovedì santo, ha indetto l'offertorio di solidarietà. Si era pensato di inviare aiuti alla Mensa della solidarietà e a una famiglia particolarmente bisognosa. Troveremo sicuramente il modo di diventare mano aperta anche per questi nostri fratelli, a cui in qualche modo siamo legati anche perché una nostra carissima parrocchiana studia a L'Aquila e ha vissuto in diretta la tragedia. Chi volesse può contribuire liberamente.

Anonimo ha detto...

Don Giuseppe,mi spiace fare commenti, è stato un Venerdì Santo deludente,sicuramente saremo generosi con la popolazione colpita dal terremoto, anzi generosissimi, come sempre i Joppolosi abbiamo manifestato,non era il caso di esludere la banda musicale. Penso che le tradizioni vengano rispettate.Buona Pasqua.

joppolese navigatore ha detto...

Credo invece che Don Giuseppe abbia fatto bene. Quella somma è una goccia nel deserto, ma contribuisce ad alleviare, con altre gocce, qualche ferita del terremoto. E' triste il venerdì santo senza banda, ma il gesto è stato un segnale migliore rispetto ad un'ora di processione con la banda. La solidarietà è più sentita quando nasce da un sacrificio. Ottima scelta, Don Giusè, anche quella di offrire alloggio.

Anonimo ha detto...

Mi chiedo: con quale animo e con quale coscienza i cristiani vanno dietro a una pocessione del Cristo morto con tanto di banda per "sentire la festa", mentre un sacco di gente va dietro a familiari morti e sogni spezzati in un attimo? Che ipocrisia quella di chi si lamenta anche per le cose più opportune e più giuste!!! Hai fatto bene don giù. Lassali parlari ammatula. E' l'unica cosa ca cc'arrinesci bona.