MILANO - Troppo dipendenti dai turisti in arrivo dai paesi occidentali, in particolare dalla Germania che copre oltre un terzo delle presenze totali. Troppa stagionalità, con 15 regioni che coprono oltre il 50 per cento delle presenze nei tre mesi estivi. Troppa concentrazione nel centro nord: il Meridione, che pure avrebbe una vocazione naturalmente turistica, copre soltanto il 20 per cento del fatturato complessivo del settore. Approccio fallimentare verso i paesi emergenti: la Cina è soltanto al nono posto per arrivi in Italia, nonostante da due anni a questa parte sia diventato il primo paese al mondo nella spesa per i viaggi all'estero. Scarsa presenza nelle classifiche internazionali per turismo business e congressuale. Ci salviamo solo per un aspetto: siamo al primo posto nel mondo sul tema del cibo, dove superiamo Francia e Giappone nel ranking internazionale legato agli interessi enogastronomici.