martedì 21 agosto 2012

FESTA di CLASSE



questa sera i nati nel '42 si sono dati appuntamento alla trattoria di CARMELO a Joppolo.

l'ideatore ed organizzatore del tutto è stato Matteo Giglione da anni traferitosi a Palermo, ma sempre vicino al paese.

già SIndaco del paese si sta interessando alla costituzione di una nuova coalizione per presentare il nuovo sindaco alle prossime elezoioni comunali.

Chissà ase stasera tra un brindisi e l'altro non esca il nome del prossimo fortunato....

lunedì 20 agosto 2012

Joppolo in fiamma!!!


 sono appena passati alcuni minuti, le fiamme cominciano a spegnersi... grande ed estenuante l'impegno dei Vigili del Fuoco e di tanti volontari ma alla fine il paese è salvo.

Tanta paura, tano fumo...

da oggi pomeriggio dalle 15 in poi un fuoco ha cominciato sprigionargi dalla parte bassa del paese... alcuni cavalli sonostati subito messi in sicurezza, molta gente e cominciata a a raggiungere i posti più sensibili e più vicini alle fiamme...
 





martedì 14 agosto 2012

il "BOMBER" Carmelo Portella e il suo addio al Kamarat


da CAMMARATA un Articolo di Giuseppe Varsalona .

Carmelo Portella e il suo addio al Kamarat: ripercorriamo la storia di un grande bomber! 

Nella vita, le storie hanno un inizio e una fine. E’ il destino che riguarda un uomo che ha fatto del calcio la principale e personale passione. E’ la storia, a lieto fine, di un bomber che a Cammarata è riuscito a regalare innumerevoli emozioni, a colpi di giocate e di gol, spesso pesanti e decisivi. Gli ultimi due anni sono stati un po’ sottotono, causa problemi lavorativi, ma l’impronta c’è sempre stata e forse continuerà a esserci, ma non con la maglia del Kamarat. Tutto questo fa riferimento al bomber di Joppolo Giancaxio, Carmelo Portella, classe 1981, che non ha bisogno di alcuna presentazione. Dopo numerose stagioni con Renato Maggio in panchina (ripercorrendo gli anni 2003, 2004, 2005 sino ad oggi), l’attaccante ha deciso di dare l’addio, per certi versi “silenzioso” , al Kamarat calcio, la compagine che l’ha accresciuto umanamente e professionalmente, facendolo divenire capitano a tutti gli effetti. Di lui ricordiamo un sacco di gol, emozioni e soddisfazioni, che variano dai campionati di prima e seconda categoria, fino ai giorni d’oggi. “Bobo” Portella, così denominato dai conoscenti (per il vizio del gol e non solo), è stato l’anima del Kamarat calcio degli ultimi dieci anni, in quanto capace di sapere coadiuvare impegno, costanza e sacrificio. Praticamente una spina nel fianco per le difese avversarie e bravissimo nel concludere con entrambi i piedi. Presente ovunque e pedina fondamentale dell’allora scacchiere tattico di Maggio. Insieme al vecchio blocco cammaratese, è riuscito a portare il nome di Cammarata a categorie molto più prestigiose, vedi proprio l’Eccellenza. Dimenticare Portella, dunque, è impossibile: non solo per il livello da calciatore (che non si discute), ma anche per l’educazione e correttezza che ha sempre dimostrato in campo e fuori. Il parere è unanime. Da Mario Gentile a Peppe Di Franco, passando per Gioacchino Privitera, Cosimo Panepinto e Marco Di Piazza: tutti ricordano in modo positivo gli anni passati insieme a capitan Portella. Giocatore di poche parole, sul terreno di gioco si è fatto rispettare grazie a prestazioni degne di nota. Insieme a Carmelo Portella, ricordiamo tante cavalcate inarrestabili. I derby su tutti: già dalla lontana prima categoria e Promozione, le stracittadine sono state le maggiori vetrine per il bomber di Joppolo, il quale nella stagione 2005/06 contribuì all’incredibile salto in Eccellenza. Per Portella, da qui in avanti, si aprì un nuovo ed entusiasmante ciclo in quello che è il massimo campionato regionale. Al primo anno d’Eccellenza, grazie anche ai suoi sigilli, il Kamarat si posizionò quarto, disputando successivamente i play off. Un po’ più amara la stagione a seguire che lo vide fra i migliori marcatori della categoria: in quell’annata arrivò la salvezza a Castelvetrano contro il Bagheria. Andando avanti con le stagioni è d’obbligo citare l’annata 2009/10, che per Cammarata tutta fu storica: il passaggio dello stretto, per i play off nazionali ad Isernia, fecero impazzire tutti. Per Carmelo Portella è stata una stagione da ricordare, grazie anche ai più di quindici gol messi a segno tra campionato e coppa. Gli ultimi due anni, per il centravanti, sono stati particolarmente “scuri”: causa infortuni e impegni che sono andati al di fuori di un campo da calcio. Nonostante ciò, Portella è stato ugualmente la nota più positiva. L’ultima stagione, quella che ci è alle spalle, però è da dimenticare: pochissime le presenze, dettate dalla mancanza di tempo per allenarsi in modo continuativo. La storia di Carmelo Portella con il Kamarat, dunque, è terminata quest’estate. Dimenticarlo sarà impossibile: per gli appassionati biancoazzurri è stato l’idolo e l’orgoglio indiscusso. Lui non appenderà le scarpe al chiodo, anche perché dentro di sé regna la voglia di continuare a gonfiare la rete anche con la maglia del Mussomeli in Promozione e di portare avanti una passione che Cammarata calcistica ha apprezzato notevolmente nell’ultimo decennio. I grandi campioni non si dimenticano mai. Grazie di tutto… 

Comunione di umanità, sentimento in estinzione


A Joppolo Giancaxio, in Sicilia, non c'è né bancomat né distributore di benzina. La gente si incontra per strada e la tavola diventa cerimonia e sacramento. [Onofrio Dispenza]

domenica 12 agosto 2012 16:48



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di Onofrio Dispenza

Qui il bancomat non è ancora arrivato. Nel senso che non c'è proprio un distributore di soldi, neanche davanti all'unico ufficio che può ricordare la banca, il vecchio e intramontabile ufficio postale. E non puoi utilizzare il bancomat che hai in tasca per gli acquisti (qui solo frutta, verdura e le cose necessarie), o per cenare nell'unica trattoria di strada. Qui non c'è neanche un distributore di benzina. Se sei del paese, la fai fuori, quando le cose ti portano oltre. Se se un forestiero, è meglio che tu sia avvertito. Qui non hai bisogno dell'auto.

Meditando la fuga dalle nostre grandi città, sempre più cafone e violente, dove il traffico pare un gioco crudele d'altri tempi o di tempi disperati che potranno venire, l'immersione in un paese come questo ti dice che altri modelli ci sono. Niente facce feroci da queste parti, solo sorrisi, saluti e un pizzico di sana curiosità.

Joppolo Giancaxio ha poco più di mille abitanti. Tra loro, una decina di romeni, altrettanti marocchini e qualche cinese. Anche qui. Il paese, a pochi chilometri da Agrigento, e distante quanto basta dal mare per risparmiarti la volgarità dei giorni di ferragosto, ha più joppolesi fuori che qui. Da sempre paese povero e di emigrazione, alla fine dell'800 da Joppolo si andò in America. Rapporto difficile con l'America, in tanti morirono sul lavoro o assassinati. All'inizio del 900, la Tunisia, poi Venezuela e Canada. E' del 1960 il grande esodo verso Francia, Belgio e Germania.

Perché parlo degli emigrati? Perché una sera a Joppolo Giancaxio ti offre una straordinaria immersione nel sentimento del ritorno e in altri sentimenti ormai rari più del panda. In estate, la sera Joppolo è una spianata di tavoli e di sedie. Tutti in strada, a mangiare, bere, a trascorrere il tempo consumando semi di zucca essiccati, salati e no, ed anche ceci abbrustoliti. Tutto il paese è fuori, fino a notte, a parlare dei figli, del lavoro, del momento. Da un tavolo di bar all'altro non c'è separazione. Se si potesse, al bar come in trattoria si vorrebbe un'unica immensa tavola dove dividere quello che arriva.

A tavola i sapori di un tempo: c'è chi li ritrova, c'è chi finalmente li conosce dopo averne sentito parlare, c'è chi li fa conoscere ai figli, che parlano francese o tedesco, hanno i capelli biondi, ma giocano senza alcuna frontiera con i coetanei che qui ci resteranno anche in inverno, marocchini e cinesi compresi. Si aggiornano gli album di famiglia: i nuovi nati, i matrimoni e i fidanzamenti intervenuti nell'anno trascorso, in paese o "U belgiu", la tristezza per chi non c'è più.

I vecchi che sono rimasti sempre qui, chi è andato e ritorna, chi è nato lontano ma sente che qui deve tornare in estate, come facevano, con immensi sacrifici, bruciando tutti i guadagni, i loro genitori. In piazza, sotto la luminaria, mentre un gruppo musicale giovanissimo propone i Pink Floyd raccogliendo il consenso di tutti, anche di chi non li ha mai sentiti "'sti Pinchi Floidd"; in piazza si parla francese, tedesco e il dialetto più antico, quello che i primi a partire misero in valigia, col pane - come se non dovesse mai indurire - col formaggio e con la foto dei genitori.

Ed è la tavola a divenire cerimonia e sacramento, di riunione: i "cavateddi", pasta a mano con la salsa fresca di pomodoro e le melanzane fritte, la "stigghiola" arrostita sulla brace, fatta con budello di agnello con dentro prezzemolo, erba cipollina e primo sale. E vino e gassosa da bere. Perché é comunione, sentimento in estinzione.

CALCIO BALILLA UMANO

 in questi giorni è sono in corso alcune attività organizzate da alcuni bravi e volenterosi "giovani joppolesi" i quali hanno deciso di dare sì un calcio al pallone, ma in un campo di calcio un pò originale.

nel campo adiacente al campo sportivo di joppolo infatti hanno costruito un campetto di calcio balilla. Sì intendo il calcio balilla quello del biliardo dove i giocatori sono pupazzi di plastica.

hanno organizzato un vero e proprio tporneo di calcio balilla dove loro stessi sono i giocatori e come nel biliardo sono vicolati nelle sbarre parallele. 

hanno avuto molta originalità e soprattutto stanno dando molta testimonianza di coesione ed amicizia.


domenica 12 agosto 2012

SALSICCIA a Ferragosto

Siamo a metà dell'Estate, e il calendario delle manifestazioni nella nostra estate joppolese non cessano di rallegrare il cuore la mente e l'anima di tutti.

Tra canti, balli e qualche tenue tentativo di propinare proposte culturali siamo quasi giunti a ferragosto dove, com'è di costume, saranno offerte ai tanti fruitori della piazza joppolese tantissimi pani con salsiccia.

Quest'anno pare che il servizio di "grigliare" la salsiccia e di prepare i panini è stato affidato ad uno solo dei tanti operatori gastronomici joppolese.


Naturalmente non deve sorprenderci se qualche altro operatore non coinvolto si lamentasse in questi giorni.

Personalemente credo che le manifestazioni non vanno pensate solamente come una forma di assistenzialismo a  cittadini ed operatori garantendo uno di tutto, ma da parte del Comune occorrerebbe pensare le manifestazioni di spettacolo come un servizio e come una opportunità alle quali anche i cittadini e gli operatori economici devono concorrere.



martedì 7 agosto 2012

Diffida a Girgenti Acque, intervista al legale dei sindaci Gigi Restivo

Stamattina diciotto Sindaci della provincia di Agrigento, assistiti dall’Avv. Gigi Restivo – già difensore del Consorzio tre sorgenti e tra i più competenti professionisti in Sicilia in materia di servizi pubblici essenziali – hanno depositato presso gli uffici dell’Ato idrico Agrigento una replica alla diffida inoltrata dal Presidente D’Orsi e ribadita dal Presidente della Regione Lombardo, in ordine alla consegna di impianti e reti alla Girgenti acque s.p.a., soggetto gestore del servizio in provincia di Agrigento.
La diffida dell’Ato idrico era inoltre accompagnata da una richiesta di risarcimento del gestore privato a carico dei Sindaci agrigentini vicina a 30 milioni di euro: ne parliamo con l’Avv. Restivo, legale dei Sindaci.
“E’ qualcosa di paradossale – dichiara l’Avv. Restivo -. Il Presidente dell’Ato idrico e poi il Presidente della Regione, invece di farsi portatori degli interessi della comunità agrigentina, a seguito del referendum dello scorso anno con il quale il 95% dei cittadini italiani e siciliani si sono espressi per il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua ed in dispregio della recente sentenza della Corte costituzionale che ha vanificato i tentativi dei governi Berlusconi e Monti di annullare il risultato referendario, si fanno proni ambasciatori delle illegittime richieste di una società privata che cerca di lucrare sulle necessità essenziali dei cittadini”.
La Girgenti acque chiede un risarcimento di quasi 30 milioni di euro. Per quali ragioni?
“Le ragioni del gestore privato – prosegue l’Avv. Restivo – sono grottesche e se non stessimo parlando di un problema che riguarda qualche centinaio di migliaia di agrigentini verrebbe da ridere. Girgenti acque contesta ai Sindaci che non hanno consegnato le proprie reti di non essere riuscita a rispettare gli impegni assunti con l’Ato idrico rispetto al pagamento delle bollette idriche poiché a fronte di una prevista evasione del tributo pari al 2% ci troviamo di fronte a mancate entrate pari al 35% da parte degli utenti. Non si comprende come – e qui sta l’aspetto ridicolo della questione – proprio quei Comuni che sino ad oggi non hanno consegnato né reti, né utenti possano essere ritenuti responsabili delle inefficienze di tutti gli altri comuni a gestione Eas che hanno consegnato elenchi delle utenze che si sono rivelati dei veri e propri colabrodo. Pertanto o il gestore ha sbagliato i suoi calcoli in sede di presentazione dell’offerta o non ha alcuna capacità di recuperare i propri crediti”.
La Girgenti acque e l’Ato idrico contestano altresì un danno da risarcire conseguente alle somme che il gestore – quasi 10 milioni di euro – ha dovuto sborsare al Consorzio tre sorgenti.
“Anche in questo caso – continua il legale – siamo di fronte a contestazioni infondate. Il Consorzio tre sorgenti, proprio pochi mesi addietro, ha ottenuto dal Tribunale di Agrigento un decreto ingiuntivo pari a svariati milioni di euro per l’acqua sorgentizia che eroga a Girgenti acque; provvedimento che segue altri provvedimenti giudiziari di analoga natura con i quali il gestore è stato obbligato a pagare regolarmente le forniture idriche corrisposte dal Consorzio di Canicattì:  non si comprende per quale ragione un Consorzio di enti pubblici costituito da sette comuni o addirittura i 19 Sindaci diffidati dovrebbero essere considerati responsabili se la magistratura ordinaria ha ritenuto legittime le loro richieste”.
La richiesta di risarcimento si fonda anche sulla mancata approvazione delle tariffa unica e sulla mancata consegna dell’acquedotto del Voltano.
“Anche in questo caso le contestazioni della Girgenti, avallate dall’Ato idrico, sono incomprensibili, se non in mala fede: i Sindaci che, ad oggi, non hanno consegnato le proprie reti rappresentano appena quasi il 22% del capitale sociale dell’Ato idrico e pertanto l’Assemblea dei Sindaci avrebbe potuto benissimo, anche in loro assenza, o qualsiasi sarebbe stato il loro voto, approvare, con le maggioranze qualificate previste dalla Statuto, qualsiasi provvedimento. Quanto alla Voltano s.p.a. sarebbe ora che la prefettura e magistratura ordinaria desse un’occhiata alle innumerevoli denunce presentate. Se oggi il servizio idrico agrigentino è in agonia tutto ciò è dovuto ad un enorme conflitto di interessi che coinvolge dieci comuni della nostra provincia. Nel 2006, dopo due gare pubbliche andate deserte, l’Assemblea dei Sindaci dell’Ato idrico, con il voto determinante dei primi cittadini della Voltano s.p.a., deliberò la riduzione della fideiussione a garanzia del servizio da 50 ad appena 4 milioni di euro. Subito dopo gli stessi Sindaci, spostatisi di pochi metri nella sede della Voltano s.p.a., deliberarono di partecipare alla gara con il raggruppamento di imprese guidato dalla catanese Acoset. Se un singolo Sindaco di qualsiasi comune italiano si permettesse di fare qualcosa del genere, sarebbe da tempo in galera”.
Nella nota inviata al Consorzio agrigentino e inviata, per conoscenza alla Prefettura della Repubblica ed alla Prefettura, si parla di mafia?
“A seguito della pubblicazione su alcuni organi di stampa dei problemi che alcune società – la Ibi e la Entei -, facenti parte della compagine di Girgenti acque, hanno avuto con il rilascio di certificazioni antimafia, tutti i Sindaci hanno chiesto alla Prefettura di Agrigento ed al Ministero dell’Interno di far luce sugli intrecci societari del gestore, sulle società che la compongono, sui loro amministratori e sui rapporti economici posti in essere con aziende e professionisti esterni al fine di poter, legittimamente, assicurare ai propri cittadini il rispetto della legalità”.

mercoledì 1 agosto 2012

Consiglio Comunale, seduta

oggi alle ore 18:00 si terrà la seduta del consiglio comunale in seconda.

All'ordine del giorno il rinnovo di adesione all'Unione dei Comuni, la discussione sullo schema di massima del Piano Regolatore, l'approvazione del nuovo soggetto giuridico che gestirà la raccolta dei rifiuti al posto dell'attuale Ato Gesa AG2.