domenica 24 gennaio 2010

una domenica senza festa...

i fatti tragici di Favara, dove una palazzina è crollata, non ci lasciano indifferenti anzi ci lasciano attoniti, sbalorditi... confusi.
una tragedia che si poteva evitare? sicuramente!
ci sono dei respondabili? certamente!
pagheranno? probabilmente NO!

Tutto questo aumenta la nostra insicurezza, la nostra solitudine, i nostri interrogativi su una esistenza carica di tanto dolore.
dove la soluzione?
la risposta è molto lontana.
nel frattempo leggete le parole del giovane don Mimmo Arciprete di Favara.

“La Famiglia di Giuseppe e Giuseppina Bellavia nel crollo della casa ha perso le due figlie Marianna e Giuseppina. Il piccolo Giovanni è ricoverato. Piangiamo e preghiamo per questi fratelli nella fede in Cristo.”
A scrivere queste parole è don Mimmo Zambito, arciprete della comunità eccllesiale di Favara in seguito alla tragedia che ha colpito la Bellavia.
“Piangiamo e preghiamo – continua don Mimmo – per questi fratelli nella cittadinanza di Favara. Pur essendo laboriosi e pieni di amore per i loro figli non sono riusciti ad avere una casa dignitosa. Dio abbia pietà di noi.

Riconosciamo non solo il nostro peccato individuale, ma anche quello sociale della comunità civica e della stessa comunità cristiana.
Dio abbia pietà di noi. Della nostra disobbedienza privata e della nostra disobbedienza nella vita civile e del disinteresse del bene pubblico.
Il peccato sociale e collettivo, della comunità di Favara generosa e disordinata, ricca di cuore sempre e, a volte, ricca di disprezzo per il prossimo e di rapina della sua dignità, ha provocato questa tragedia. Di morte per la famiglia Bellavia, di vergogna per la città e per noi fratelli di Gesù.
Preghiamo Dio che non ci condanni.
Dio abbia pietà di quanti preposti da Dio a curare le parti più bisognose del corpo della società civile e del corpo ecclesiale di Gesù, hanno disobbedito a Lui e alle leggi dello Stato e hanno così concorso a questi omicidi di bambine.
Piangiamo e preghiamo perché la Comunità Ecclesiale e la Città di Favara, improvvisamente e tragicamente, oggi periscono.
Preghiamo Dio Padre di Gesù: si convertano sia coloro che governano che i cittadini. Obbediscano alle leggi di Dio e alle leggi civili.
Preghiamo Dio che cambi la mentalità dei profittatori, dei pigri, degli speculatori, degli accaparratori, di coloro che mangiano rubando al prossimo e calpestando la giustizia.
Di quanti si fossero imboscati nel loro servizio di uffici e di burocrazia nascondendo carte o aspettando che ci si umiliasse a chiedere, a cercare raccomandazioni.
Dio cambi il cuore di chi ha fatto apparire come elemosina (facciamo conto la casa popolare) quanto invece spettava come diritto.
Il crollo e la morte tragica riguarda tutti. Come in un corpo solo.
Favara “resta ad obbligo” a Dio e alla Famiglia Bellavia di questo peccato sociale, collettivo ed individuale che chiede penitenza pubblica e riparazione. Oltre che il riconoscimento delle eventuali colpe penali.

2 commenti:

PIERO ha detto...

CHE DIO ACCOLGA IN PACE MARIANNA E GIUSEPPINA DUE ANGELI CHE HANNO LASCIATO QUESTA VITA COSI TRAGICAMENTE.DIO BENEDICA GIOVANNI E DIA FORZA AI GENITORI BELLAVIA.

enzo carrubba ha detto...

una preghiera senza voce si eleva da tutta la comunità credente e non credente per le anime di Chiara e Marianna. Vittime innocenti, Angeli a cui hanno spezzato le ali.
Chi è stato? Forse qualcuno che non avrà mai un volto!
ma se ci penso un pò sopra forse quel volto è mio, è nostro è di tutti.
ognuno con il proprio ruolo (politico,istituzionale, religioso, semplici cittadini, ... ) diamo il nostro contributo a che la società civile si articoli nei suoi meccanismi a vari livelli.
Tutti concorriamo ad assicurare il rispetto per la dignità umana di noi stessi e di chi ci sta accanto.
volenti o nolenti da questo ruolo nessuno ci esime.
"che Dio ci perdoni!"