di Chiara Billitteri -
Un unico ruolo regionale “ad esaurimento” per i precari della Pubblica amministrazione che saranno stabilizzati, gradualmente, nell’arco di dieci anni. È  questa la soluzione a cui pensa il vicepresidente dell’Assemblea regionale, appena ‘epurato’ dal Movimento 5 Stelle e approdato nel Gruppo Misto, Antonio Venturino.
Messe da parte le bieche questioni economiche che hanno scatenato le polemiche e portato alla sua espulsione dal Movimento di Beppe Grillo, il vicepresidente vicario ha scelto di concentrarsi su quello che ha spiegato essere “un problema sul quale negli ultimi vent’anni si è legiferato fronteggiando l’emergenza, ma senza poi pianificare e progettare una soluzione definitiva”: il precariato. Argomento spinoso, sul quale si legifera da anni senza che si sia mai arrivati ad una stabilizzazione vera e propria dei lavoratori.
“La platea del precariato siciliano – ha spiegato Venturino – non ha eguali, in termini numerici, in nessun’altra parte del Paese. Questa gente non ha un contratto a tempo indeterminato, ma sono anni che lavora negli Enti locali, dove molti di loro hanno acquisito competenze e professionalità, e che per questo chiedono garanzie”. Ma, sul tema, la legislazione è stata sempre “inefficace”, per colpa di una “babele di leggi tappabuchi” che non hanno dato ai lavoratori le garanzie che hanno sempre chiesto.
Il disegno di legge sarà presentato all’Ars nei prossimi giorni, e dopo un dibattito con le organizzazioni sindacali delle diverse categorie di precariato che si terrà a Palazzo dei Normanni il 27 maggio prossimo.
La legge, però, lascerebbe fuori gli Lsu, che “tecnicamente – ha spiegato Gaetano Aiello, esperto in diritto del lavoro – non sono precari perché non hanno contratto. I lavoratori socialmente utili sono inoccupati che hanno un rapporto di ‘utilizzazione’ da parte di Enti pubblici o privati, e per loro servirebbe uno studio a parte”.
Se poi il disegno di legge, una volta presentato, troverà o meno il consenso dei suoi ex ‘colleghi’ penta stellati, il vicepresidente Venturino non lo sa. Certo sarà un bel banco di prova. Ma intanto non cessano le frecciatine con i deputati del 5 Stelle, ai quali l’ex attore di Piazza Armerina continua a rimproverare molto. L’ultima polemica riguarda le prossime amministrative: “Avevamo la possibilità – ha commentato Venturino a margine della conferenza stampa di stamattina – di riuscire a eleggere diversi sindaci, ma questa strategia, il non volersi apparentare con nessuno, nemmeno con liste civiche (alcune delle quali composte da persone valide e competenti), porterà di certo ad un fallimento dal punto di vista del risultato, soprattutto nei piccoli centri. Trovo fuori luogo non volersi sedere al tavolo con nessuno, nemmeno con la ‘parte buona’ della politica. E’ un’idea sbagliata che premierà i vecchi poteri”.