mercoledì 19 ottobre 2011

una riflessione da condividere?

da agrigentoweb.it leggo e pubblico:

In relazione all’attuale situazione politica, gli assessori comunali Renato Bruno, Renato Buscaglia, Giuseppe Gramaglia, Angelo La Rosa, Pietro Mirotta, Massimo Muglia, Rosalda Passarello, Gianluca Spinnato, hanno rilasciato la dichiarazione che di seguito si riporta.
 
“Usque tandem”
Per quanto ancora abuserete della nostra pazienza? Per quanto ancora della pazienza dei cittadini che lavorano, che pagano le tasse, dei disoccupati, dei giovani senza prospettive, delle persone oneste che devono quotidianamente far quadrare i conti per consentire una vita dignitosa ai propri figli?
Continuate ad abusare e noi a subire.
In Parlamento siedono ormai alcuni dei simulacri pietosi della peggiore politica clientelare, arruffona e immorale.
In cosa sono diversi – ci chiediamo – da chi ha decretato il tracollo morale e finanziario del nostro Paese? Non hanno forse i loro leaders continuato la fatiscente tradizione di trascinarsi in Parlamento gli “asini da soma” al posto dei “cavalli di razza”? Non sono forse gli epigoni di un regime corrotto, ignorante ed immorale del quale offrono la mera parvenza di ipocrita nuovismo?
Youtube sta diffondendo una delle peggiori rappresentazioni della nostra città: come fanno – si chiederanno tutti i cittadini del mondo – gli agrigentini a farsi rappresentare in Parlamento da chi, come “Totò”, vuole vendersi la fontana di Trevi, e sostituire i templi dorici con copie di cartone (suggeriamo noi: plastificate!) per fare cassa, quella cassa che consente loro di prendere ventimila euro di stipendio mensile, di sistemarsi figli ed amiche, di lucrare pensioni esorbitanti a spese nostre? Di villeggiare a Roma o a Palermo senza mai pensare minimamente di fare qualcosa per la loro e nostra terra?
E’ immorale e scandaloso il loro disprezzo per tutti gli amministratori che, con spirito di sacrificio, con costante impegno, con passione, senza alcun tornaconto, provano a difendere i cittadini, i più bisognosi di solidarietà ed aiuto, provano a fare gli interessi pubblici e non a perseguire private carriere, che non rubano con l’ausilio di leggi compiacenti, laute pensioni e immorali stipendi. Che non rubano! Non depredano le casse pubbliche, non aggirano le norme, non truffano la pubblica amministrazione, non se ne servono ma la servono: è questa la differenza!
E’ l’ora delle scelte: ciascuno, d’ora in poi, è chiamato a scegliere da che parte stare; non in quale partito o schieramento, ma se dalla parte dei cittadini e delle leggi morali o dalla parte degli interessi della “casta”, dell’immoralità pubblica, degli arricchimenti dei forti a spese dei deboli!
E’ l’ora in cui chi è suddito dei potenti padroni lo dica, chi è uomo libero si ribelli e con scelte morali, chiare ed inequivocabili stia dalla parte giusta.
Noi ci proviamo e ci sottoponiamo al giudizio dei cittadini, se sarà negativo ci faremo da parte secondo le regole della democrazia e non secondo il “porcellum” che premia i peggiori, annulla i cittadini e crea mostri.
“Non praevalebunt”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ieri è stato dato il via al processo Asi, in merito alle presunte irregolarità nelle nomine dei componenti del Consiglio di amministrazione. Gli imputati sono in tutto 19, tra questi ci sono sei sindaci (Paolo Pilato di Grotte, Salvatore Lo Dico di Joppolo Giancaxio, Emilio Militello di Santa Elisabetta, Cosimo Piro di Cattolica Eraclea, Alfonso Tedesco di Aragona e Armando Savarino di Ravanusa) e un assessore (Calogero Morgante di Racalmuto) che, secondo l'accusa, avrebbero scelto i componenti senza avere alcun titolo ma solo per l'indennità di carica. Imputati anche dodici consiglieri; tutti gli amministratori sono accusati di abuso d'ufficio.

Rinviati a giudizio anche i nominati: Maria Campanella, Anthony Lauricella, Giuseppe Cacciatore, Vincenzo Gagliardo, Vincenzo Randisi, Giuseppa Maria Francesca Gulisano, Carmela Di Marco, Giuseppina Brucculeri, Luigi Di Vincenzo, Stefano Marsiglia, Carmelo Zambito, Massimo Parisi.

L’avvocato Giuseppe Scozzari ha chiesto la costituzione di parte civile per conto di Confindustria Agrigento, ma il collegio di difesa si è opposto. Il giudice deciderà all’udienza del 9 novembre.