venerdì 1 marzo 2013

Habemus Sententiam


NON AVEVAMO DUBBI: il TAR Sicilia ha confermato l'ordinanza cautelare di sospensione del provvedimento che l'Assessorato regionale aveva emesso di sospensione del Consiglio Comunale di Joppolo. La sentenza è stata depositata il 28.02.2013...



5 commenti:

Anonimo ha detto...

vicè ho visto che le spese sono 3000 euro + accessori. La prima volta erano 1000 euro. Il commissario ha avuto un costo. Mi rispondi ad una domanda semplice? CHI PAGA??????

enzo carrubba ha detto...

stando ad oggi le cose paga la Regione Siciliana. Ma se rifletti poco importa preciarlo. La Regione Siciliana per pagare preleva somme dall'erario e le somme all'erario li diamo noi. Certo è che se il Comune di Joppolo si fosse costituito contro il ricorso dell'Opposizione presentato al TAR oggi avrebbe pagato sia la Regione siciliana che il Comune di Joppolo. <

Anonimo ha detto...

Quindi il commissario che è venuto al posto del consiglio lo ha pagato pure la Regione? Quanto è costato?

ALFONSO ha detto...

PER IL NUOVO SINDACO....ANZICCHE PENSARE A LITIGARE E A NON VOLER FAR PACE PER IL BENE DEL PAESE...
LEGGETE E IMPARARE..

Un nuovo modo di concepire il turismo: sbarca in Sicilia l'albergo diffuso



Lo prevede un ddl presentato all'ARS dal Movimento Cinque Stelle che mira a creare strutture ricettive nei centri storici con il corpo dei servizi dislocati a breve distanza. Molteplici i vantaggi: consentire il recupero del patrimonio edilizio, combattere lo spopolamento dei piccoli comuni e creare nuova occupazione.

Il turismo in Sicilia nel futuro prossimo potrebbe indossare una nuova veste, quella dell'albergo diffuso, un nuovo modo di concepire l'ospitalità, complementare al turismo tradizionale, che rilancia la fruibilità dei centri storici delle città e dei paesi e pone le basi per nuova occupazione.

A promuovere nell'isola l'albergo diffuso è un disegno di legge presentato all'ARS dal Movimento Cinque Stelle.

Il ddl, primo firmatario il deputato Claudia La Rocca, è una forma di ricettività che punta a dislocare gli alloggi per i turisti nelle abitazioni del centro storico, garantendo a pochi metri da essi la presenza di locali adibiti a spazi comuni per gli ospiti (ricevimento, sale comuni, bar, punto ristoro).

I vantaggi principali dell'albergo diffuso sono il recupero del patrimonio edilizio dei centri storici per ricavarne degli alloggi per i turisti e l'argine allo spopolamento dei piccoli comuni, spesso lontani dai circuiti turistici tradizionali.

La nascita degli alberghi diffusi punta inoltre a creare nuove opportunità occupazionali.

"La Sicilia - afferma Claudia La Rocca - per le sue caratteristiche paesaggistiche e culturali potrebbe vivere di turismo 365 giorni l'anno. E' opportuno, pertanto, che la Regione siciliana crei in questo settore le condizioni per lo sviluppo delle piccole e medie imprese, e l'albergo diffuso in questo senso potrebbe essere un'ottima risposta".

La nuova forma di turismo proposta dal ddl rientra a pieno titolo nell'ambito del turismo sostenibile propugnato dal Movimento Cinque Stelle.

"L'albergo diffuso - si legge nella premessa dell'atto parlamentare - accoglie il turista facendolo immergere nelle atmosfere autentiche della vita dei piccoli borghi e centri storici, aiutandolo a conoscere abitudini e usanze originarie, a vivere la quotidianità locale e a degustare prodotti enogastronomici tipici. Inoltre guarda alla salvaguardia dell'ambiente, al recupero urbanistico, alla valorizzazione delle tradizioni, dando al tempo stesso opportunità occupazionali e imprenditoriali, con ricadute positive sulle attività commerciali esistenti, nonché sui centri commerciali naturali".

Anonimo ha detto...

Bella l'idea! Ma mi sembra che sia solo una proposta di legge. C'è qualcuno che pensa diversamente? Chi deve leggere ed imparare? Forse prevede degli incentivi regionali agli imprenditori in modo da attuare forme di recupero dei piccoli centri e dei centri storici. Probabilmente è un'idea simile a quella dei B&B, ma mi pare che in questo momento soffrano gli effetti della crisi economica.