Dopo il via libera da parte della Commissione la legge che riforma il sistema elettorale siciliano per le amministrative rischia di essere stravolta in aula. Lo scontro, infatti, abbandona il terreno della doppia preferenza di genere sulla quale le forze politiche si sono trovate, bene o male, tutte d’accordo e si sposta sulla doppia scheda per separare il voto per il sindaco da quello per il consiglio abbandonando definitivamente i residui effetti trascinamento.

Intanto sono tre le importanti novità uscite dai lavori della I commissione Ars che ieri sera ha dato il via libera al disegno di legge sulla doppia preferenza di genere per le elezioni amministrative: lo sbarramento che passa dal 5 al 4%, mentre viene introdotta proprio  la doppia scelta uomo-donna per i consigli comunali.  Mai più rimborsi a chi veniva assunto dopo l’elezione.
La norma, così passata in commissione, adesso dovrà approdare in aula e lo farà dopo la pausa pasquale, alla riapertura dei lavori di sala d’ercole prevista per l’8 aprile a meno che non si trovi un accordo, in conferenza dei capigruppo, per anticipare questa riapertura come chiesto da più parti. Per consentire l’approvazione di questa norma il governo della Regione ieri ha deciso di far slittare al 9 giugno le elezioni amministrative e l’Ars dovrà far slittare anche l’avvio della sessione di bilancio ben consci che proprio all’approvazione del bilancio di previsione 2013 bisognerà arrivare entro il 30 aprile.
“Ringrazio il presidente della Regione, Rosario Crocetta, per il rinvio di 15 giorni delle amministrative – ha commentato il Presidente della Commissione, Marco Forzese -. Oggi abbiamo ragionato anche su una riforma complessiva del testo unico per gli enti locali, da rinviare a dopo l’approvazione del bilancio.
Ma sono le opposizioni a rivendicare il ruolo avuto nella predisposizione di questo testo di legge. un testo che, però, vedrà probabilmente nuove modifiche in aula. “La legge elettorale per i comuni dovrà essere modificata, ponderando ogni decisione e badando bene al fatto che comunque le elezioni di giugno sono vicine ed è quindi opportuno non stravolgere le regole del gioco – dice Giuseppe Picciolo, capogruppo dei Democratici riformisti -. La doppia preferenza di genere è una novità importante che il gruppo Drs sostiene con forza. Ogni altra questione relativa alle legge elettorale ci trova aperti al confronto in Aula. Sulla doppia scheda per sindaco e consiglio siamo certi si possa trovare un buon accordo per evitare che proprio i sindaci, non beneficiando attualmente del voto di trascinamento, risultino votati da una bassa percentuale di elettori”.
“La riforma della legge elettorale per i comuni è necessaria, si dovrà fare per applicarla al turno di giugno – commenta Pippo Gianni,
deputato regionale del Centro Democratico -. Per questo ho apprezzato il rinvio del voto. Proporrò due emendamenti che vanno nella direzione della governabilità e del controllo di legittimità sugli atti. Con una norma introduco la mozione di sfiducia costruttiva, cioè la possibilità che alla sfiducia di un sindaco si sopperisca con l’elezione del successore all’interno della rappresentanza consiliare del suo schieramento. Inoltre, con un’altra norma introduco il controllo preventivo di legittimità sugli atti di spesa esercitato dal segretario comunale. Ma con la novità che il segretario dell’Ente venga individuato con sorteggio, per assicurarne terzietà, e non rimesso alla nomina fiduciaria del sindaco”.