in particolare i consigieri chiedono che venga inserito all'ordine del giorno la relazione annuale del SIndaco e la problematica dei precari che operano al Comune di Joppolo.
sono due argomenti che torneranno utili alla dialettica poltica che in questi giorni è stata relagata in tempi molto antichi.
speriamo che il Presidente del Consiglio capisca l'importanza di tale convocazione. la relazione del SIndaco in particolare può essere un momento di superamento e di non scontro come ha sempre pensato qualcuno.
5 commenti:
E veramente strano, che un Sindaco ha paura di presentarsi in consiglio comunale,forse si e rassegnato perche' e l'ultima legislatura!o perche ha trovato un gruppo di consiglieri ben tosti e non sa, che pesce prendere.E vuole sbarazzarsene?forse pensava di trovare l'opposizione dei primi cinque anni?che' qualor torno al mio conforto,e presto son, lasso, di nutrir l'alma digiuna;e'lvarco impruna con troppo acerbe spine;ond'io m'arresto.così deluso il cor più volte e punto dall'aspro orgoglio,piagne:e già non have schermo miglior che lacrime e sospiri.
quello che sta succedendo a Joppolo è veramente allucinante. il Sindaco non vuole andare in consiglio, ma i consiglieri di opposizione insistono con questa relazione annuale del sindaco. se quello intelligente di presidente convoca il consiglio magari la relazione forse la mette come punto, ma il sindaco non ci sarà comunque. perchè insistete cara opposizione?
ma se i consiglieri di angelo costanza e costanza vogliono lo scioglimento del consiglio comunale perchè non si dimettono. SE NON VOLETE CHE L'OPPOSIZIONE VI METTA I BASTONI TRA I PIEDI cominciate a dare l'esempio andatevene a casa.
tutti a casa , ma tutti tutti...
Che vada a casa anche l'opposizione(per quello che fa e come lotta)perchè agisce ottusamente senza criteri di opinabilità.
Mi devo complimentare per l'alta cultura delle persone che seguono questo blog. Per l'anonimo del 07/12/2011 ore 19,06 hai però dimenticato mezzo rigo che rende più efficace il tuo dire:
Ver'me conversi in vista amara e bruna,
fanno 'l mio stato tenebroso e mesto.
Chè qualor torno al mio conforto, e presto
son, lasso, di nutrir l'alma digiuna,
TROVO CHI MI CONTRASTA, e 'l varco impruna
con troppo acerbe spine; ond'io m'arresto.
Così deluso il cor più volte, e punto
da l'aspro orgoglio, piagne: e già non have
schermo miglior che lacrime e sospiri.
Intelligente l'accostamento, ma incollato allo scranno, non s'arresta.
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