martedì 28 ottobre 2008

OMISSIS



qualcuno avrà notato che il precedente post è stato modificato. più precisamente è stato omesso quanto detto da Tacito nella piazza virtuale del sito della parrocchia di joppolo. forze maggiori me l'hanno chiesto e credo che abbiano fatto bene. Tacito parla poco, ma quando lo fa non si può fare a meno di sentirlo. il fragore poi che ha scatenato è stato tale che la piazza virtuale si è improvvisamente affollata di tanti partigiani a favore di quanto detto da Virgilio, da Tacito,... più tardi nella piazza tenterò di dire qualcosa!!! ma per amore della verità vi lascio il commento di Antonio circa l'accaduto e di don Giuseppe:
Antonio:"se Ciao a tutti, vorrei dire una cosa, mi sa che qua, dai commenti che posso leggere, nessuno ha capito proprio niente, di cosa in teoria avrebbe dovuto essere questo bellissimo angolo di questo bellissimo sito web. Tra tutti questi grandi UOMINI DI VITA e di SAPERE(sempre da quello che leggo) , come TACITO, VIRGILIO, CIELO E SOLE , nessuno dico nessuno si è avvicinato minimamente allo scopo di questo “angolo”. Chiunque si nasconda tra questi pseudonomi e tra questi linguaggi così aulici, di sicuro non ha fatto altro che GIUDICARE, in bene o in male, sia le idee di altre persone sia il cammino pastorale del parroco di questa comunità. “Per quanto mi riguarda” Ora ho voluto esprime queste 4 paroline, di sicuro, non per giudicares si capisce , ma per dirvi che ognuno di noi è bene che si faccia un esame di coscenza e che prima di parlare ci debba pensare 2 volte. Diamo testimonianza della nostra FEDE, che è una cosa che in pochi ci riescono, mi sa. proviamoci tutti insieme come una vera comunità. Spero che capiate questo “PUNTO D’INCONTRO E ARRICCHIMENTO RECIPROCO” . Giusto sole? Questo penso che basti.
P.s Un idea bella ,sarebbe non criptare i nomi, così avremo una possibilità di conoscerci meglio e poter avere un incontro più diretto. Anche perche ci troviamo in un sito di una parrocchia e non vedo (secondo me) questo bisogno di restare nascosti dietro a delle belle parole o pseudonomi…. esitono molti siti di chat…dove entrare con un nikname e dire e fare quello che si vuole. Questo non mi sembra il luogo adatto. per quello che mi riguarda è un mio pensiero , poi ognuno è libero di fare quello che vuole, giustamente. Ciao a tutti e a presto. DIO CI BENEDICA TUTTI…"
Don Giuseppe:"Lo stesso don giuseppe ha commentato così: "Come può vedere chi si fosse trovato a passare prima di qua, ciò che aveva attinenza con un certo discorso è stato eliminato definitivamente. Faccio onore ad Antonio e non aggiungo altro. Chi si trova a passare per la prima volta e cade dalle nuvole, leggendo come dal nulla questo messaggio, ringrazi il Signore che non si è trovato prima in mezzo a una guerra fratricida, seppur virtuale. Nessuno usi questo spazio per pettegolezzi, polemiche e calunnie, ma solo per costruire una coscienza comunitaria matura e finalizzata a incontri che sfondino il virtuale e diventino veri. Ogni ulteriore commento su quanto ha procurato solo ferite e sofferenza sarà immediatamente eliminato."

1 commento:

Anonimo ha detto...

Carissimo Enzo,
se, come “forza maggiore”, ti ho chiesto di omettere non dei commenti ma un’intera questione che ha provocato solo ferite e sofferenza ed è diventato il pretesto per inutili, gratuite e inconcludenti polemiche, l’ho fatto per quello stesso “amore della verità” (o forse sarebbe meglio dire per “amore della Verità”) per cui tu hai deciso di lasciare comunque aperta la questione.
Amore della “verità”, e più ancora amore della “Verità” non significa che va detta ogni cosa a tutti i costi. Perché non ogni cosa, per quanto sia “reale”, ossia per quanto ci sia o ci sia stata, è anche “vera”. Se una cosa “reale”, ossia che c’è o che c’è stata, è fatta di menzogne, tanto nella provocazione quanto nella risposta e nei successivi commenti, è ancora la “verità/Verità” che stiamo dicendo? Anche Pilato, nel suo lavarsi le mani di fronte all’Innocente che stava consegnando pur non trovando in Lui nessuna colpa, si ritrovò a doversi chiedere: “Che cos’è la verità?”.
È vero, c’è un diritto di parola e, ancor più, di pensiero che non può essere negato a nessuno. È vero che il male va denunciato e che il confronto sul male stesso può aiutare talvolta a purificare la memoria. Ed è vero anche che la Verità, se da un lato non dev’essere falsata, dall’altro non può essere neppure taciuta: “Grideranno le pietre”, rispose Gesù a chi vigliaccamente gli chiedeva di far tacere i suoi discepoli il giorno in cui divenne più scomodo del solito e cominciò la settimana che lo avrebbe portato all’epilogo della sua vicenda umana; “Non c’è nulla di nascosto che non debba essere svelato e di segreto che non debba essere manifestato”; “Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sui tetti”.
Ma, ancora una volta, torno a chiedermi: è ancora la “verità/Verità” che non dobbiamo falsare ma non possiamo neppure tacere? Ed è vero che assumere l’atteggiamento dei “partigiani” sia ancora incontrarsi per discutere e risanare conflitti e ferite? Una presunta verità fatta di menzogna non è verità e, a mio modesto parere, non solo va taciuta ma va anche soffocata. E non perché mi faccia comodo soffocare qualcosa che in qualche modo mi riguarda. Perché, in tutta coscienza, posso dire di non essermi mai fatto intimidire né scoraggiare né, tanto meno, coinvolgere in un pettegolezzo fine a se stesso, che non solo falsa o camuffa la “verità/Verità” ma, prima ancora, la offende.
A mio parere va soffocata, quella presunta verità fatta di menzogna che non è più verità, perché contribuisce soltanto a consolidare un clima di sospetto, di rancore, di astio, di frammentazione, di divisione e quant’altro. E questo a scapito di una Comunità che ha il diritto di essere bella, “bella come una sposa”, come San Giovanni nell’Apocalisse chiama la Chiesa e come ho cercato di farvela pensare quando, ti ricorderai, in occasione dell’ultima visita pastorale, abbiamo dovuto descriverla al Vescovo come Consiglio Pastorale che coordini.
E poi, a completare il discorso sulla verità/Verità che a tutti i costi si deve dire, credo che l’ultimo criterio sia quello della carità: “Al di sopra di tutto, poi, ci sia la carità che è il vincolo della perfezione”. Questa carità invoco non tanto per chi ha scaldato gli animi, né, tanto meno, per un tale don Giuseppe Agrò, che si trova qui di passaggio come “servo inutile” fino a quando al Signore piacerà, ma per questa Comunità che va amata sul serio. E se non cominciate voi ad amare questa Comunità, per quanto io mi possa sforzare, non ci sarà nient’altro da fare che commiserarci. Allora sì. Commiseriamoci, se è questo che vogliamo. Se invece non lo vogliamo, anziché alimentare focolai residui di incendi che si cerca di domare, contribuiamo a spegnerli del tutto, perché la terra, fecondata dalle ceneri di un fuoco spento, possa tornare a riprodurre quella vita che lo stesso fuoco aveva distrutto.
Grazie per la pazienza di avermi ascoltato ma, più ancora, grazie se riuscirai a capirmi.