sabato 31 gennaio 2015

Museo della Mafia - salemi

Il “Museo della Mafia” verso la chiusura

Museo della MafiaSalemi, «Museo della Mafia» verso la chiusura: via le opere di Patrick Ysebaert
La compagna dell’artista belga, indispettita dall’ignavia del Comune, non le riporterà in città
Il Pdr: «Il Museo ha portato in città migliaia di visitatori da tutto il mondo. Amministratori ciechi tentano di cancellare il lavoro di Vittorio Sgarbi»
SALEMI – Le opere dell’artista belga Patrick Ysebaert (famosi i suoi ritratti delle vittime della mafia), che Vittorio Sgarbi aveva voluto nel 2011 all’interno del «Museo della Mafia»non ritorneranno più a Salemi; così ha deciso la sua compagna Jeannine Van Landschoot (che le aveva trasferite alcune settimane fa a Palermo per una mostra al Loggiato San Bartolomeo) per protestare contro l’ignavia dell’attuale amministrazione comunale che non ha mai mostrato, di fronte alle continue sollecitazioni, alcun interesse per una degna esposizione. Il «Museo della Mafia» si avvia così verso la chiusura.
Il Pdr di Salemi commenta:«E’ davvero triste vedere come amministratori ciechi, ostaggi di una vera e propria damnatio memoriae, tentino di cancellare il lavoro di Vittorio Sgarbi. Il “Museo della Mafia” ha portato a Salemi migliaia di visitatori da tutto il mondo; chiuderlo, perché è questo il malcelato obiettivo di questo rancoroso “nuovo che avanza”, significa togliere ai turisti uno straordinario pretesto per visitare la città, con grave danno per le attività commerciali.
Non si può tollerare, tra le altre cose, che, mentre il “Museo della mafia” viene lasciato nell’incuria, senza alcuna manutenzione dei supporti multimediali e nell’assenza di qualsiasi strategia di promozione in Italia e all’estero, la giunta, a guida Pd, con una logica che possiamo solo immaginare, finanzi una mostra di Emmanuele Del Rio, figlio dell’attuale Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Per il Pdr: Costantino Cipri, Giuseppe Ilardi, Alessandro Scavone, Gianni Tantaro, Giuseppe Bellitti, Nino Ippolito, Emiliya Mihaylova, Francesco Safina

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